Curiosando qua e là ...

Curiosando tra le pagine di un giornale, leggendo un libro o guardando la TV a volte ci capita di venire a conoscenza di fatti insoliti o di avvenimenti talmente strani da risultare inverosimili...ecco quello che ha colpito me!

27 agosto 2006

NERVESA, PATRIA DEL GALATEO

Trattato nel quale, sotto la persona d'un vecchio idiota ammaestrante un suo giovanetto, si ragionade' modi che si debbono o tenere o schifarenella comune conversazione, cognominato Galateo overo de' costumi(titolo completo) Il Galateo overo de' costumi è un breve trattato scritto da Giovanni della Casa (1503-1556) probabilmente negli anni in cui si ritirò a Nervesa, paese del Trevigiano, tra il 1551 e il 1555, e pubblicato postumo nel 1558. L'opera era stata preceduta da un breve trattato in latino sullo stesso argomento, il De officiis inter tenuiores et potentiores amicos (1546). Allusioni indirette presenti nel testo del Galateo fanno ritenere che il trattato sia stato scritto tra il 1550 e il 1552, in un periodo di tranquillità seguito alla rinuncia di molte sue cariche e precedente la nomina a Segretario di stato voluta da Papa Paolo IV. L'opera fu dedicata a Galeazzo Florimonte, vescovo prima di Aquino e poi di Sessa Aurunca (da ciò il titolo dell'opera, infatti Galatheus è la forma latina del nome del dedicatario). Il trattato, scritto in forma di dialogo platonico, per quanto l'interlocutore stia in ascolto del "vecchio" per tutto il trattato, condensa le molteplici esperienze di diplomazia e di vita cortigiana accumulate in qualità di Nunzio apostolico a Venezia e Segretario di stato durante il pontificato di Papa Paolo III. Dietro il giovinetto si cela Annibale, il nipote prediletto dell'autore. I trenta capitoli di cui è composto trattano i seguenti argomenti: 1) Ideale di vita: i buoni costumi sono utili alla società 2) Le azioni si devono fare non a proprio arbitrio ma per il piacere di coloro coi quali si è in compagnia 3) Cose laide da non fare o nominare 4) Aneddoto di Messer Galateo e del Conte Ricciardo 5) A tavola: modi dei commensali e dei servitori 6) Comportamenti da tenere in compagnia degli altri 7) Bisogna adattarsi alle usanze degli altri nel modo di vestirsi, di tagliarsi i capelli e la barba 8) Non avere a tavola modi violenti o noiosi o sconci; aneddoto di Messer Bandinelli 9) Utilità della ritrosia ma senza eccessi 10) Non si devono usare modi vezzosi come quelli delle donne 11) Evitare argomenti che non interessano o temi sottili difficili da capire 12) Condanna dei bestemmiatori e di coloro che raccontano i propri sogni - il sogno di Messer Flaminio Tomarozzo 13) Contro i millantatori e i bugiardi o coloro che si vantano 14) Sul linguaggio da tenere durante la conversazione: chiarezza, onestà; evitare parole sconce o dal doppio senso o le cerimonie fatte per tornaconto o per adulazione 15) Conclusione contro le cerimonie, perché degli uomini malvagi e sleali 16) Sulle cerimonie per debito o per vanità - le cerimonie imposte dalla legge da usare tenendo conto del luogo e delle usanze - aneddoto di Edipo e Teseo 17) Non usar cerimonie fuor del convenevole per non essere vanitosi 18) Le persone schifano l'amicizia dei maldicenti - condanna dell'eccesso del dar consigli 19) Bando agli scherni e alle ingiurie - occorre saper fare bene le beffe 20) Sui motti di spirito 21) Il conversare disteso deve rappresentare le usanze, gli atti e i costumi 22) Sul linguaggio da tenere durante la conversazione: chiarezza, onestà; evitare parole sconce o dal doppio senso 23) Prima di parlare bisogna sapere cosa dire - il tono della voce - scelta delle parole dal miglior suono e dal miglior significato 24) Lasciare che anche gli altri parlino - non interrompere qualcuno quando parla - il soverchio dire reca fastidio, il soverchio tacere odio 25) Aneddoto del Maestro Chiarissimo - il costume e la ragione sono i maestri per porre freno alla natura - l'educazione deve essere impartita fin nella più tenera età 26) La bellezza femminile: convenevole misura fra le parti verso di sé e fra le parti e 'l tutto 27) La bellezza è armonia: anche il vestire deve essere armonico 28) Fuggire vizi come lussuria, avarizia, crudeltà - ogni azione (vestire, portamento, camminata, parlata, stare a tavola, ecc.) deve essere armonica 29) Norme generali di comportamento 30)Ancora norme di comportamento

4 Comments:

  • At lunedì, 28 agosto, 2006, Anonymous Anonimo said…

    Accipicchia.. è l'inotssicazione di maiale di sabato sera hce ti fa parlare amichetta?

     
  • At mercoledì, 27 settembre, 2006, Anonymous Anonimo said…

    non parlarmi di ciao bei che il suino sta ancora scalciando nel mio pancino

     
  • At mercoledì, 27 settembre, 2006, Anonymous Anonimo said…

    hai notato che a nervesa (dove eravamo domenica sera) altro che galateo: bestemmi condite da insulti e piatti spaccati! e tu che ti sei anche rinchiusa in gabbia! robe da matti!

     
  • At giovedì, 28 settembre, 2006, Anonymous Anonimo said…

    lascia stare ho ancora male alle braccia!!!!(però ne è valsa la pena!ho fatto ben undici giri...si va beh anche fabio ha dato il suo misero contributo! ;P ) però la trippe non erano malaccio,devo convincere la nonna a ricominciare a prepararle!

     

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