il martire Michael Moore
http://www.frontpagemag.com/ pubblica un lungo, esaustivo ed interessantissimo articolo sulla vita, la morte e i miracoli dell'idolo delle folle Michael Moore.
Da questo articolo, che vale la pena di leggere, opinioni personali dell'autore a parte, viene fuori un Michael Moore molto diverso dal generoso e coraggioso martire dei diritti civili che ci viene presentato usualmente.
Per quanto Moore sostenga di essere un "ragazzo della classe lavoratrice", è nato in un quartiere agiato (e bianco) della middle-upper class.
Ha abbandonato l'università dopo nemmeno un anno per andare a lavorare alla catena di montaggio della General Motors alla quale ha resistito...un giorno. Il secondo giorno si è dato malato e alla GM non l'hanno più visto. Questo è quanto di più vicino Michael Moore sia mai stato ad essere parte della "working class", dopodichè ha passato il resto della sua vita a fare attivismo politico radicale .
Con tutto il suo dichiarato impegno pro-sindacale, Moore è, a detta di coloro che ne hanno esperienza, un compagno di lavoro impossibile.
Ralph Nader (http://www.nader.org/) il difensore storico dei consumatori e leader del Partito Verde degli Stati Uniti, che gode egli stesso di una certa reputazione di demagogo populista, licenziò Moore per incompetenza dopo avergli dato da gestire un periodico sul mondo mediatico.
Quando Moore aveva un suo programma in televisione, il sindacato dovette intervenire più volte con reclami contro di lui perchè si rifiutava di pagare i suoi co-autori e di dargli credito.
Altri ex-colleghi hanno dichiarato che Moore creava delle condizioni che facevano sembrare il luogo di lavoro uno "sweatshop" e che trattava gli apprendisti come dei servi.
Malgrado l'immagine che cerca di dare di se stesso, un uomo comune in rivolta perchè disgustato dalla corruzione della società e della politica, Michael Moore esibisce molti tratti tipici del fanatico ideologico.
La sua visione dell'economia "come dovrebbe essere" sembra essere contraria sia alla grande impresa, poco legata al territorio, che alla piccola impresa, troppo individualista. Nella sua visione delle cose un'impresa dovrebbe essere "sposata" alla sua comunità. Mai trasferire gli impianti produttivi, mai fare dell'outsourcing, mai licenziare nessuno, mentre i dipendenti pagherebbero alte tasse per beneficiare di ogni tipo di servizio possibile. Insomma, la sua visione dell'impresa è un vero e proprio microcosmo feudale nel quale il datore di lavoro e i dipendenti sono condannati generazione dopo generazione a un rapporto simbiotico totale.
Più in generale le sue idee sull'economia sono pervase da quello che Christopher Hitchens (http://www.hitchensweb.com/ ) ha definito "un misto di nativismo e populismo", che ricorda non poco la visione di economia controllata del nazifascismo. Non a caso il caustico Hitchens non esita a definire Moore "una camicia bruna".
Moore in gioventù, prima di diventare un hippie, è stato un fervente cattolico, voleva farsi prete e ha frequentato il pre-seminario del fratelli Barrigan, due preti cattolici radicali famosi per il loro impegno anti-guerra del Vietnam.
Fin qui niente di male, tuttavia vale la pena di notare che Moore alle volte sembra esibire i resti di un pensiero cattolico settario, militante ed estremista. In una occasione ha infatti dichiarato che "il capitalismo è un peccato...tutto questo nostro sistema è malvagio" e che sembra avere il dente particolarmente avvelenato nei confronti dei Protestanti. In altra occasione ha suggerito che il modo per risolvere il conflitto in Irlanda del Nord è battezzare cattolici con la forza tutti i Protestanti che vi vivono.
Questo tipo di dichiarazioni brutali, che per un fanatico non è inusuale lasciarsi sfuggire nei momenti di distrazione, non sono esempi isolati per Moore. In una lettera aperta pubblicata sul suo sito web al piccolo esule cubano Elian Gonzales ( http://www.repubblica.it/online/mondo/cubaemba/elian/elian.html ) che aveva appena perso la madre annegata durante il tentativo di raggiungere le coste della Florida, Moore scrive: "la verità è che tua madre (di Elian ndr) e il suo ragazzo ti hanno rapito e messo su quella imbarcazione della morte perchè volevano guadagnare più soldi."
Le dichiarazioni di Moore secondo le quali i cubano-americani sarebbero "pappemolli" perchè non accettano di restare a Cuba "a lavorare" si scontrano con la realtà della sua stessa attività lavorativa e situazione economica.
Il suo ex-manager Douglas Urbanski ha dichiarato al Times di Londra che Moore è "ossessionato dal denaro". Il suo capitale è stimato oramai in 50 Milioni di Dollari, ma Moore si è sempre rifiutato di rendere pubblica la propria denuncia dei redditi nonchè di provare con i fatti le sue dichiarazioni secondo le quali egli devolverebbe un terzo dei suoi guadagni in beneficienza.
Tuttavia è noto che possiede un appartamento a Manhattan, valore stimato 2M di $ e una grande proprietà sulle rive di un lago nel Michigan, valore stimato 1.2M di $. Sua figlia frequenta una scuola private d'elite e Moore si fa riconoscere un onorario di 30000$ per ciascuna delle sue numerose conferenze tenute nei College.
Lo stesso Moore deve essersi accorto di non fare esattamente parte della working class, perchè durante un suo intervento in un College, subito dopo aver raccomandato, allo scopo di produrre un cambiamento "scendendo da cavallo e incominciando a vivere nel mondo reale", di guardare "Friends in televisione e ascoltare musica country "ha dichiarato: "dobbiamo far sapere alla classe lavoratrice che non pensiamo di essere migliori di essa".
Daniel Radosh di Salon.com ( http://www.repubblica.it/online/mondo/cubaemba/elian/elian.html) commentò "se Newt Gingrich (discusso esponente del Partito Repubblicano ndr) avesse detto qualcosa di tanto paternalista la Sinistra non avrebbe mai smesso di ridicolizzarlo".
Al che Moore rispose a Radosh accusandolo di essere "di destra" e sostenendo che Salon.com è al soldo di Border Books, una compagnia che secondo Moore lo odia per le sue lotte sindacali.
Il che ci porta a un'altro vizietto Mooriano: l'abitudine di attaccare i suoi critici con la massima ferocia possibile, tentando laddove possibile di spillargli quattrini in tribunale, e il suo costante utilizzo di menzogne e tattiche intimidatorie. La sua straordinaria abilità consiste nel riuscire a trasformare i suoi fallimenti e le sue mancanze in un vantaggio riuscendo a guadagnarci e a fare pubbicità a se stesso.
Dopo la distribuzione di "Fahrenheit 9/11" Moore annunciò che non sarebbe comparso in show televisivi nei quali ci fosse la possibilità di "hostile questioning" (far domande ostili) e costituì un pool di legali che avrebbe "querelato chiunque insultasse lui o anche solo il suo cagnolino".
Quando il suo film "Canadian Bacon" fece fiasco al botteghino Moore accusò la PolyGram di averlo sabotato in quanto la PolyGram "è di proprieta dell'Olandese Phillips che fabbrica armi".
Pete Townshend, il leader dal gruppo rock inglese The Who, è stato accusato da Moore di essere a favore della guerra in Iraq, cosa notoriamente falsa, per essersi rifiutato di far includere una sua canzone nella colonna sonora di "Fahrenheit 9/11".
Sempre riguardo "Fahrenheit 9/11", subito prima di presentarlo al Festival di Cannes (dove il film vinse, con mia somma personale vergogna di europeo, la Palma d'Oro) Moore accusò la Disney di averne ritardato la distribuzione (sotto elezioni) per motivi politici. Dopo la vittoria ritirò tutto ammettendo che il suddetto ritardo era nel contratto fin dall'inizio.
Ancora prima Moore aveva querelato sia Ralph Nader che la rivista Mother Jones (http://www.motherjones.com/ )colpevoli di averlo licenziato con giusta causa, per scarso rendimento il primo, per tentata censura e "comportamento arbitrario" la seconda, e in entrambi i casi la querela fu accompagnata da una campagna di insulti e calunnie.
Moore ha accusato spesso i suoi critici di tentata censura, ma il suo licenziamento da Mother Jones fu dovuto proprio al suo tentativo di censurare il collega Paul Berman (http://www.einaudi.it/einaudi/ita/catalogo/scheda.jsp?isbn=978880616813&ed=87) come si può leggere in dettaglio in questo articolo (http://wellington.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=333759 )de Il Foglio(http://www.ilfoglio.it/). Jack Shafer, editore di http://www.slate.com/ , ha scritto che "le vuote ed isteriche minaccie di Moore di querelare i critici del suo documentario, dimostrano che egli crede nel diritto di libera espressione solo per quanto riguarda se stesso".
Paradossalmente Moore pur minacciando querele a destra e a manca ha egli stesso una posizione ambivalente per quanto riguarda la propria produzione, chiamiamola così, 'intellettuale'.
Quando gli errori più clamorosi presenti nei suoi documentari vengono smascherati Moore replica di non essere certo uno storico: le sue storie sono intrattenimento e provocazione, punto e basta. Ma quando le critiche colpiscono il giusto bersaglio, Moore accusa i suoi delatori di censura. Come dice Ponte: "vuole lasciarsi aperte entrambe le possibilità: essere capace di esercitare l'irresponsabilità di un comico ma essere preso sul serio e influenzare i voti e la politica".
Sembra proprio che Moore a questa cosa ci creda sinceramente. Una volta ha dichiarato: "non credo nell'obbiettività,[...] siamo umani, siamo animali soggettivi, non siamo macchine, tutto quanto è personale". In altre parole, come ha detto il critico Roger Erbert, "Moore si è accordato la licenza poetica".
Secondo molti osservatori si tratta di una strategia di marketing. In questo modo i fanatici lo prendono sul serio considerando sacrosante le sue invenzioni e manipolazioni, mentre il resto del pubblico pur non credendogli perlomeno apprezza il suo umorismo.
Politicamente, per i Democratici che l'hanno accolto come un gran personaggio alla loro Convention, è un disastro. I suoi metodi di comunicazione gratificano chi è già un convertito, ma lasciano estremamente perplessi i dubbiosi, e molti esponenti liberal hanno avanzato il dubbio che la sconfitta di John Kerry alle elezioni dipenda anche dalla deriva radical che parte della base del partito ha preso grazie a personaggi come Michael Moore.
Le inesattezze contenute nei documentari e nei libri di Michael Moore sono troppe per essere citate in questa sede, per esse vi rimandiamo ad articoli di Cristophere Hitchens e di Lowell Ponte, oppure ai molti siti web che espongono gli errori di Michael Moore: http://www.spinsanity.org/columns/20020403.html, http://www.mooreexposed.com/, http://www.bowlingfortruth.com/, http://moorelies.com/, http://www.moorewatch.com/.
18 Comments:
At mercoledì, 11 ottobre, 2006, Anonimo said…
allora posto che è solo una voce, per quanto possa essere vera, parla di una persona di cui personalmente non mi interessa, mi interessa invece il suo lavoro: ha portato i documentari a casa di tutti, li ha resi meno noiosi e ha informato! e poi se tutto questo fosse proprio così non credi che bush si sarebbe già divertito un sacco a sputtanarlo??? anyway: troooooppo lungo questo post!
At mercoledì, 11 ottobre, 2006, Anonimo said…
Ne abbiamo la storia piena di comunisti amici del popolo fuori ma arraffoni dentro...vuoi un po'di nomi?
At mercoledì, 11 ottobre, 2006, Anonimo said…
D'Alema...Prodi...Casarini...Bertinotti...Cofferati
At mercoledì, 11 ottobre, 2006, Anonimo said…
Senza dimenticare il nostro Illustrissimo ex-comunista (ma si può essere ex comunisti? Sicuramente ex fascisti si: chiedete a Dario Fo!) presidente della Repubblica....sarà disperato poverino, costretto a girare con la Lancia d'epoca e una buona dose di corazzieri, lui che vorrebbe dare tutto al popolo!
At mercoledì, 11 ottobre, 2006, ella said…
POSTO CHE LO STESSO MICHAEL MOORE IN UN INTERVISTA(DELLA QUALE AGGIUNGERò AL PIù PRESTO IL LINK)AFFERMA DI ESSERSI VALSO MAGGIORMENTE DI ESPEDIENTI NARRATIVI CHE DI FATTI CONCRETI IL CHE SIGNIFICA PRETENDERE DI FARE UN DOCUMENTARIO AVVALENDOSI DELLA LICENZA POETICA!
E MI SEMBRA OVVIO IL MOTIVO PER CUI BUSH NON HA CENSURATO IL DOCUMENTARIO:PERCHè I FANATICI CREDULONI CHE PENDONO DALLE LABBRA DEL PIù FANATICO DEI FANATICI AVREBBERO PRONTAMENTE ACCUSATO ILGOVERNO AMERICANO DI TIRANNIA E/O DITTATURA! MA LA COSA PIù IMPORTANTE E CHE EVIDENTEMENTE POCHI SANNO è CHE IL SIGNOR MICHAEL MOORE HA CHIESTO PUBBLICAMENTE SCUSA PER I CINQUANTANOVE ERRORI ELENCATI NEL PRECEDENTE POST...IO MI CHIEDEREI PIUTTOSTO COME MAI LA FOGA CHE HA ACCOMPAGNATO LE PAROLE DEL NUOVO 'MESSIA' NON HA PUBBLICIZZATO ALTRETTANTO BENE I CLAMOROSI ERRORI E LE SMENTITE!!!!QUESTI SONO MISTERI....!
At mercoledì, 11 ottobre, 2006, ella said…
RIGUARDO ALLA VOLONTà FRUSTRATA DI VOLER DONARE TUTTO AL POPOLO CARO CARLO FORSE T SEI PERSO UN LUNGIMIRANTE SERVIZIO DI QUALCHE GG FA CHE T AVREBBE SICURAMENTE ILLUMINATO SULLA FACCENDA (TG2 ORA DI PRANZO)DOVE SI AFFERMAVA (CON UNA BUONA DOSE DI SFACCIATAGGINE!)CHE Cè UNA PROFONDA DIFFERENZA IDEOLOGICA TRA LA RICCHEZZA DI DESTRA E QUELLA DI SINISTRA (....TENETEVI FORTE....):I 'RICCHI DI SINISTRA' INFATTI SI SENTONO IN COLPA NEL POSSEDERE RICCHEZZE A DIFFERENZA DEI 'RICCHI DI DESTRA'....CAVOLI.... ORA SI CHE LI RISPETTO...ALMENO LORO T SPUTANO IN FACCIA LA LORO IPOCRISIA SENZA NESSUN RIGUARDO E ANZI CON FIEREZZA!!!!
At mercoledì, 11 ottobre, 2006, Anonimo said…
Ah, beh, se i ricchi di sinistra dichiarano di sentirsi in colpa sto molto meglio...comunque se si sentono così in colpa, non è così difficile liberarsi di una parte del proprio patrimonio...diciamo della parte che osta alla conduzione di una normale vita proletaria...
At mercoledì, 11 ottobre, 2006, Anonimo said…
Basterebbe un bonifico ad esempio...se qualcuno di questi desidera gli do il mio numero!!!asdasd
At mercoledì, 11 ottobre, 2006, Anonimo said…
E poi basta con 'ste storie di Bush onnipotente: "e se vuole fa quello, e se vuole lo sputtana, e se vuole lo censura"...siamo realistci!!Non crediate sia la cosa più facile del mondo tappare la bocca di un menzognere, soprattutto se comunista!
At mercoledì, 11 ottobre, 2006, Anonimo said…
Inoltre una persona che sbaglia produce lavori sbagliati...non si può separare Moore dal suo lavoro e giudicare solo quet'ultimo...
Comunque un film di propaganda ed un documentario sono due cose ben differenti: non basta che una pellicola non abbia una trama per definirla documentario!
Altrimenti anche i film porno sarebbero documentari!
At mercoledì, 11 ottobre, 2006, Anonimo said…
Infine non capsico una cosa...perchè uno si dovrebbe sentire in colpa perchè è ricco?
Esiste una soglia oltrepassata la quale si diventa ricchi quindi bisogna sentirsi in colpa?
Ma un operaio che vince il super enalotto cosa deve fare? Dare tutto al partito? Sentirsi in colpa?
At mercoledì, 11 ottobre, 2006, Anonimo said…
Io credo che un operaio ancorchè comunista che vince qualche milione di Euro al super enalotto nè darebbe tutto al popolo, nè tantomeno al partito, nè si sentirebbe in colpa, ma con tutta probabilità andrebbe a farsi come minimo due settimane di Seyshelles senza il minimo rimorso.
Alla facciaccia dei suoi colleghi.
E sfido chiunque a sostenere il contrario.
At mercoledì, 11 ottobre, 2006, Anonimo said…
Grandissima Ella l'ho sempre detto alla tua amica che tu si che sei intelligente :)
At mercoledì, 11 ottobre, 2006, Anonimo said…
intanto smettila di urlare.. e basta con sta destra e sta sinistra si può parlare di politica civilmente senza ogni volta tirare in ballo sto discorso che consuma solo tmepo ed energie e non porta a nulla???
At giovedì, 12 ottobre, 2006, ella said…
NESSUNO STA URLANDO...SI STA SOLO SCRIVENDO....!CMQ SI PARLAVA DI MICHAEL MOORE E DI QUANTO SIA AVVENTATO AFFIDARSI ALLE PAROLE DI UNA PERSONA CHE NELLA VITA (SOPRATITTO VITA LA-VO-RA-TI-VA)SI è DIMOSTRATO SEMPRE UN INCOMPETENTE(LEGGI:FALLITO).TRA L'ALTRO è DETESTATO NON SOLO DAI REPUBBLICANI(FACILMENTE COMPRENSIBILE)MA ANCHE DAI DEMOCRATICI A CAUSA DELLA SUA INETTITUDINE E INACCURATEZZA CHE INEVITABILMENTE SI RIPERQUOTE SULL' INTERO EMISFERO DI SINISTRA...CERTO SONO LA PRIMA AD AFFERMARE CHE IL SUO'DOCUMENTARIO'è SOTTO CERTI ASPETTI INTERESSANTE MA NON BISOGNA PRENDERE OGNI SUA PAROLA PER ORO COLATO(COME LA MAGGIOR PARTE STA FACENDO...)!
At giovedì, 12 ottobre, 2006, ella said…
E CMQ è OVVIO CHE è RIUSCITO A PORTATE I DOCUMENTARI NELLE CASE!!!LUI FA FICTION PIù CHE INFORMAZIONE ...E SI SA CHE IL PUBBLICO ADORA LA FICTION! :)
At giovedì, 12 ottobre, 2006, Anonimo said…
D'altra parte si sa "Viva la fiction, che Dio la benediction"
At lunedì, 16 ottobre, 2006, Anonimo said…
se usi tutte maiuscole sembra che stai urlando.. e si che le sai anche tu queste cose...
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