Curiosando qua e là ...

Curiosando tra le pagine di un giornale, leggendo un libro o guardando la TV a volte ci capita di venire a conoscenza di fatti insoliti o di avvenimenti talmente strani da risultare inverosimili...ecco quello che ha colpito me!

27 agosto 2006

MEMORIE E CONTROMEMORIE DI UNA GEISHA

Parlando di "Memoirs of a Geisha", Arthur Golden cerca di trasmettere un inafferrabile concetto: "Ci sono due miti a proposito delle geisha. Uno è che le geisha sono delle prostitute. Questo mito è sbagliato. L'altro è che le geisha non sono delle prostitute. Anche questo mito è sbagliato".Ma la geisha alla cui vicenda egli si è ispirato, Iwasaki Mineko, non è d'accordo con la visione di Golden e proclama la sua indignazione per il tradimento dello scrittore. Tradimento nei suoi confronti, tradimento nei confronti di Gion, uno dei quartieri delle geisha di Kyoto e il mondo in cui si muove la protagonista del romanzo.Il romanzo, pubblicato nel 1997 e tradotto finora in 32 lingue, ha venduto quattro milioni di copie solo in inglese ed è stato nella lista dei bestseller del New York Times per 58 settimane. La reazione della Iwasaki arriva con tre anni di ritardo, perché ella non conosce l'inglese e ha potuto leggere il libro solo dopo che, nel novembre 2000, è stato finalmente tradotto in giapponese. In un'intervista dice: "Golden ha preso la storia della mia vita, l'ha romanzata con le sue fantasie, ha aggiunto falsità. Il libro parla solo di sesso. Chiunque legga il libro pensa che sia basato sulle mie esperienze. E se questo è vero, allora io sono una prostituta". La Iwasaki ha chiesto come risarcimento ad Arthur Golden e alla sua casa editrice, la Random House di New York, una cifra pari a 20 miliardi di lire. Otto pagine di denuncia sono state depositate presso la Corte Federale di Manhattan. La Random House dice che Mineko non ha merito. Staremo a vedere. La Iwasaki, che ha lavorato come geisha dal 1965 al 1980, l'ha accolto nella sua casa di Kyoto e ha risposto alle sue domande sulle regole e i riti della vita di una geisha. Golden non è proprio uno qualsiasi. Dopo la laurea in Storia dell'arte a Harvard, si è specializzato nell'arte giapponese e ha poi conseguito un master in Storia del Giappone alla Columbia University. Ha lavorato anche per un certo periodo a Tokyo.Quando stava già scrivendo il suo libro, un amico gli ha presentato la Iwasaki, che gli ha dato subito fiducia, non essendo un giornalista interessato a fatti riguardanti i suoi clienti e la sua vita privata. Sebbene Bungei Shunju, l'editore giapponese, si dica soddisfatto, "Sayuri" - così si chiama in Giappone il libro di Golden - non è stato un bestseller e non ha dato origine a nessun dibattito sul fenomeno "geisha".Pochi hanno letto interamente il romanzo. Il motivo è che un occidentale che scrive su un argomento così tipicamente giapponese sembra poco interessante per un lettore giapponese. Inoltre, molti giapponesi pensano che gli occidentali puntino troppo sul lato trasgressivo, piuttosto che su quello culturale.Per giunta, c'è poca fiducia sull'autenticità di uno scritto di uno straniero su un mondo tanto chiuso, soprattutto agli stranieri. C'è un po' di fastidio nel vedere la propria cultura spiegata da un estraneo.La traduttrice, Hagino Hiroko, pensa che questo libro attinga all'immagine stereotipata che gli americani hanno già del Giappone, è "come gli americani vorrebbero il Giappone". E' anche vero, però, che questo libro non era stato pensato per i giapponesi.Lesley Downer afferma: "Penso che la gente dimentichi che quel libro è un romanzo. Uno splendido romanzo, ma scritto da un occidentale per un pubblico di lettori occidentali".Golden comunque ha speso nove anni per dare credibilità al suo romanzo. Sembra strano, però, che dopo uno studio così approfondito, abbia lasciato nel romanzo errori grossolani. Così come è strano che la voce più importante contro il libro sia proprio quella della persona che l'autore ha citato come ispiratrice. Secondo Mineko, Golden ha commesso parecchi errori e ha dato troppo risalto al ruolo del sesso nel mondo delle geisha.Era parte della sua occupazione fornire prestazioni sessuali? A una domanda così diretta, Golden non può che rispondere: "Senza dubbio!". La Iwasaki spiega che la risposta non è così semplice: 'Poteva esserci qualche coinvolgimento di tipo sessuale, ma era soltanto una piccola parte dei nostri servigi, non la base del nostro lavoro. Ovviamente, ci sono ragazze che sono più disposte a concedersi per denaro. Ciò accade in ogni campo. Ma non riguarda la maggioranza. Io non ho mai venduto il mio corpo. Nessun cliente mi ha mai toccato. Chi legge il libro, pensa che sia basato sulla mia esperienza. E se è così, io sembro una prostituta. Questo libro fa sembrare stupide le donne. Tutto quello che fanno è passare da un uomo all'altro, correndo dietro i soldi. In realtà lo scopo del sistema delle geisha è quello di permettere alle donne di raggiungere la propria indipendenza. Siamo artiste. E' così che ci guadagnamo da vivere. Il sesso non c'entra.' La storia di Sayuri ha alcune analogie con quella di Mineko. Entrambe furono vendute dai genitori, entrambe sbocciarono in grazia e bellezza fino a diventare la geisha più famosa della propria epoca.Ma mentre il romanzo è ambientato fra gli anni '20 e '40, la storia di Mineko è attuale.Mineko è nata nel 1949, ultima di 11 figli. Suo padre decorava kimono. Le sue due sorelle maggiori erano geisha. Poiché una di loro aveva molti debiti, la tenutrice della casa per geisha chiese ai genitori di ripagarli dandole anche Mineko, che allora aveva quattro anni, che sarebbe diventata sua figlia adottiva. Non era raro allora che succedesse una cosa del genere. I genitori non volevano, ma non c'era altra possibilità.A sei anni ha cominciato il suo apprendistato. A quindici è diventata una maiko e il giorno del suo ventunesimo compleanno, nel 1970, ha cambiato il colletto da rosso a bianco, diventando così una geisha. E' in questo momento che avviene la tradizione del "mizu age".Golden afferma che Mineko gli ha confessato di aver stabilito un record in quell'occasione. Mineko conferma che si raggiunsero i cento milioni di yen, più un appartamento e dei kimono, ma non si concluse nulla per l'intervento della tenutaria dell'okiya.Non ci fù del sesso. Anche in seguito ebbe molti ammiratori, ma mai una relazione fisica. Tra l'altro, era anche illegale vendersi in questo modo, ma è chiaro comunque che queste cose accadevano e accadono.A ventinove anni, grazie alla sua popolarità, aveva ripagato i suoi debiti e messo da parte un bel po'. Decise quindi di smettere. "Non avevo intenzione di essere una geiko per tutta la vita. C'erano altre cose che volevo fare". E fu così che in breve tempo si trovò innamorata, sposata e con due figlie, ma orgogliosa della propria carriera: "Non ho rimpianti".

NERVESA, PATRIA DEL GALATEO

Trattato nel quale, sotto la persona d'un vecchio idiota ammaestrante un suo giovanetto, si ragionade' modi che si debbono o tenere o schifarenella comune conversazione, cognominato Galateo overo de' costumi(titolo completo) Il Galateo overo de' costumi è un breve trattato scritto da Giovanni della Casa (1503-1556) probabilmente negli anni in cui si ritirò a Nervesa, paese del Trevigiano, tra il 1551 e il 1555, e pubblicato postumo nel 1558. L'opera era stata preceduta da un breve trattato in latino sullo stesso argomento, il De officiis inter tenuiores et potentiores amicos (1546). Allusioni indirette presenti nel testo del Galateo fanno ritenere che il trattato sia stato scritto tra il 1550 e il 1552, in un periodo di tranquillità seguito alla rinuncia di molte sue cariche e precedente la nomina a Segretario di stato voluta da Papa Paolo IV. L'opera fu dedicata a Galeazzo Florimonte, vescovo prima di Aquino e poi di Sessa Aurunca (da ciò il titolo dell'opera, infatti Galatheus è la forma latina del nome del dedicatario). Il trattato, scritto in forma di dialogo platonico, per quanto l'interlocutore stia in ascolto del "vecchio" per tutto il trattato, condensa le molteplici esperienze di diplomazia e di vita cortigiana accumulate in qualità di Nunzio apostolico a Venezia e Segretario di stato durante il pontificato di Papa Paolo III. Dietro il giovinetto si cela Annibale, il nipote prediletto dell'autore. I trenta capitoli di cui è composto trattano i seguenti argomenti: 1) Ideale di vita: i buoni costumi sono utili alla società 2) Le azioni si devono fare non a proprio arbitrio ma per il piacere di coloro coi quali si è in compagnia 3) Cose laide da non fare o nominare 4) Aneddoto di Messer Galateo e del Conte Ricciardo 5) A tavola: modi dei commensali e dei servitori 6) Comportamenti da tenere in compagnia degli altri 7) Bisogna adattarsi alle usanze degli altri nel modo di vestirsi, di tagliarsi i capelli e la barba 8) Non avere a tavola modi violenti o noiosi o sconci; aneddoto di Messer Bandinelli 9) Utilità della ritrosia ma senza eccessi 10) Non si devono usare modi vezzosi come quelli delle donne 11) Evitare argomenti che non interessano o temi sottili difficili da capire 12) Condanna dei bestemmiatori e di coloro che raccontano i propri sogni - il sogno di Messer Flaminio Tomarozzo 13) Contro i millantatori e i bugiardi o coloro che si vantano 14) Sul linguaggio da tenere durante la conversazione: chiarezza, onestà; evitare parole sconce o dal doppio senso o le cerimonie fatte per tornaconto o per adulazione 15) Conclusione contro le cerimonie, perché degli uomini malvagi e sleali 16) Sulle cerimonie per debito o per vanità - le cerimonie imposte dalla legge da usare tenendo conto del luogo e delle usanze - aneddoto di Edipo e Teseo 17) Non usar cerimonie fuor del convenevole per non essere vanitosi 18) Le persone schifano l'amicizia dei maldicenti - condanna dell'eccesso del dar consigli 19) Bando agli scherni e alle ingiurie - occorre saper fare bene le beffe 20) Sui motti di spirito 21) Il conversare disteso deve rappresentare le usanze, gli atti e i costumi 22) Sul linguaggio da tenere durante la conversazione: chiarezza, onestà; evitare parole sconce o dal doppio senso 23) Prima di parlare bisogna sapere cosa dire - il tono della voce - scelta delle parole dal miglior suono e dal miglior significato 24) Lasciare che anche gli altri parlino - non interrompere qualcuno quando parla - il soverchio dire reca fastidio, il soverchio tacere odio 25) Aneddoto del Maestro Chiarissimo - il costume e la ragione sono i maestri per porre freno alla natura - l'educazione deve essere impartita fin nella più tenera età 26) La bellezza femminile: convenevole misura fra le parti verso di sé e fra le parti e 'l tutto 27) La bellezza è armonia: anche il vestire deve essere armonico 28) Fuggire vizi come lussuria, avarizia, crudeltà - ogni azione (vestire, portamento, camminata, parlata, stare a tavola, ecc.) deve essere armonica 29) Norme generali di comportamento 30)Ancora norme di comportamento

21 agosto 2006

POSTI CHE HANNO FATTO LA STORIA

Il Chelsea Hotel (222, W 23rd St.), costruzione dall’architettura vagamente gotica, è passato alla storia per aver dato ospitalità al mondo artistico di culto, grande per le sue innovazioni, ma irrimediabilmente a corto di mezzi economici. Noto per la sua permissività che gli ha conferito anche una fama equivoca, il Chelsea Hotel ricorda gli ospiti celebri che sono passati dalle sue stanze con delle targhe in ottone affisse sulla sua facciata. Il poeta Dylan Thomas, morto alcolizzato nel 1953, visse qui gli ultimi anni della sua vita tormentata, mentre Henry Miller e alcuni esponenti della beat generation, come Allen Ginsberg e Jack Kerouac elessero questo albergo, negli anni Cinquanta, come loro punto di riferimento. Woody Guthrie vi fece tappa per un certo periodo e Bob Dylan vi visse per alcune settimane negli anni Sessanta. Qui, secondo quanto lui stesso racconta nella sua canzone Sara, scrisse una delle sue composizioni più belle, Sad Eyed Lady Of The Lowlands, nel 1966. Il bassista della punk band Sex Pistols, Sid Vicious, accoltellò qui nel ’78 la sua giovane fidanzata Nancy e sempre da queste stanze passarono i più bei nomi della musica rock degli anni Sessanta, come Janis Joplin e Leonard Cohen che dedicò a questo albergo la splendida Chelsea Hotel #2 in cui ricorda una storia d’amore consumata in poche ore ("Ti ricordo bene nel Chelsea Hotel, parlavi con voce ferma e dolce. Me lo succhiavi sul letto disfatto, mentre le limousine attendevano in strada"). Anche il cinema ha trovato spazio in questo albergo: nel ’66 Andy Wharol, reduce dalle sue esperienze con i Velvet Underground, vi ambientò il film Chelsea Girls. "I've lived at the hotel on and off since 1974. I wrote the songs for Ramones, I get my best work done here at the hotel because it's quiet; the walls are really thick. I just want privacy. The Hotel is a nuthouse, but this is the place where I feel the safest. No matter where I go the Chelsea has always been a home for me. I tried to live a suburban lifestyle, but couldn't handle it because of all the traveling, commuting. I want to stay here, but people find out that I'm here, just knock on my door and then I end up with stalkers, so I have to move out for a while. The Ramones were an instant success, all the guys had been in other bands, and I wanted to retire from music when I was 20, but the record company kept giving us another deal. I've got a new book out called, "How I Survived the Ramones." I felt like telling the story of the band the way the publisher originally wanted was too harsh to tell. I wanted to tell pieces of the story, a lot of the good parts. The co-writers wanted to do vicious stories. I didn't want to trash the guys, so I had to write it myself. We're still friends. I feel good about it. I still play with all the guys occasionally, and I still have fun playing the songs with them. I'm going to write an album for them. I have my own album coming out, but I don't think I'll tour with it. You see, I went to see Soundgarden with Marky Ramone a bit ago, and it brought back bad memories of being in a band. The way the band breaks things with all the tension and negativity. So no tour. I like the hotel because it's a very social place. I saw a suicide here: a woman jumped from the ninth floor, and I heard a big noise when she hit a cab and landed right in front of me. The woman lay there for four hours, covered by a tarp, before they took her away. But out of this terrible thing, quite a few friendships developed as people in the building rallied together. I'm also writing another book. " - Dee Dee Ramone -

20 agosto 2006

ARRIVANO I DISTRIBUTORI DI LATTE!

Il latte fresco appena munto potrà essere acquistato nei distributori automatici che un numero crescente di allevatori ha cominciato ad installare per offrire direttamente, dalla stalla al consumatore, latte freschissimo, genuino e a costi contenuti. La moderna tecnologia per una volta risulta funzionale alla riscoperta delle tradizioni grazie alle opportunità offerte da un decreto che consente agli allevatori di vendere “latte crudo”, ottenuto direttamente dalla mungitura e non trattato termicamente, a differenza sia del latte fresco pastorizzato che di quello a lunga conservazione.Una terza via a vantaggio di chi non si accontenta delle offerte tradizionali (UHT o pastorizzato) presenti nei negozi e nei supermercati e vuole invece gustare latte freschissimo tutti i giorni. I “milk snack’s” per la fornitura diretta di latte dalla stalla al consumo stanno prendendo sempre più piede perché conciliano innovazione e tradizione e - sottolinea la Coldiretti - incontrano il gradimento dei cittadini con un consenso unanime e in continua ascesa. Si tratta infatti di una modalità di vendita che fa bene alla salute e all’ambiente: all’opportunità di gustare latte appena munto e di beneficiare delle sue note proprietà si associa infatti l’effetto positivo determinato dalla possibilità di riutilizzare il contenitore impiegato per contenere il latte, senza produrre inutili rifiuti con i tradizionali contenitori in cartone. Al momento del primo “pieno” di latte l’allevatore fornisce una bottiglia da un litro che, inserendo una moneta da un euro nella macchinetta distributrice, viene riempita di latte appena munto il quale deve essere ovviamente in linea con tutte le normative igienico sanitarie in materia. Il successo di questa forma di vendita è determinato dalla voglia di ristabilire un rapporto più diretto con il cibo consumato del quale un numero crescente di cittadini vuole conoscere l’origine e le caratteristiche ed essere certo della genuinità e freschezza. Un domanda di qualità ma anche la necessità di stabilire - precisa la Coldiretti - uno stretto rapporto di fiducia nella spesa alimentare che ha favorito l'aumento degli acquisti diretti dai produttori agricoli (+10 per cento) dai quali nel 2004 si stima abbiano comperato quasi tre italiani su quattro (71 per cento). Una possibilità che risulta limitata dalla difficoltà di raggiungere le aziende agricole e le stalle che potrebbe essere superata se i distributori automatici di latte appena munto saranno installati anche nei centri abitati e nelle grandi città come Milano dove sono peraltro già presenti in ben sette paesi dell’hinterland. La diffusione capillare delle macchinette del latte potrebbe anche essere importante per frenare il brusco calo che si è verificato nei consumi di un alimento essenziale per la dieta, soprattutto nelle giovani generazioni. Lo dimostra il fatto che nel 2004 si è registrato un ulteriore calo negli acquisti delle famiglie italiane di latte fresco dello 0,5 % ed è stato raggiunto il livello più basso degli ultimi cinque anni durante i quali gli italiani hanno consumato a testa il 20% di latte fresco in meno per un valore che in assoluto è sceso a circa 15 litri a persona. La ricerca di nuovi canali di commercializzazione rappresenta anche una risposta degli allevatori alle difficoltà di mercato che sta attraversando il settore dei bovini da latte dove, a differenza di quanto avviene al consumo, il prezzo riconosciuto alla stalla è in continuo calo su livelli di cinque anni fa che spesso non coprono neanche i costi costringendo molte stalle a chiudere. Il primo in Italia ospitato in un centro cittadino, è stato inaugurato il 29 gennaio a Cremona. Bastano una bottiglia e monete secondo la quantità desiderata per ottenere prodotti di qualità alla portata di tutti nel totale rispetto dell' ambiente.

19 agosto 2006

LO SAPEVATE CHE...

- Ogni re delle carte da gioco rappresenta un grande della storia: re di picche= David;re di fiori= Alessandro Magno; re di cuori= Carlo Magno; re di quadri= Giulo Cesare. - Se in una statua equestre il cavallo ha due zampe alzate, significa che il cavaliere morì in combattimento. Se il cavallo ha una delle zampe anteriori alzata, il cavaliere morì per le ferite riportate in battaglia. Se le quattro zampe dell'animale sono appoggiate, il cavaliere morì per cause naturali. - Per legge, le strade interstatali degli Stati Uniti hanno almeno un miglio rettilineo ogni cinque. Questi rettilinei possono essere utili come piste di atterraggio in casi di emergenza o in guerra. - Il nome "Jeep" deriva dall'abbreviazione, in uso nell'esercito americano, dell'espressione "General Purpose", ovvero "GP".

06 agosto 2006

CIAO FIOI!!!

CARI VI SALUTO...CI RISENTIAMO A FINE AGOSTO: TRA POCHE ORE SALIRò SULL' AEREO CHE MI CONDURRà ALLA PARADISIACA( ... e dai! fatemi pavoneggiare un po' ) ISOLA DI CRETA! MI ASPETTANO STRESSANTI BAGNI DI SOLE, ESTENUANTI NUOTATE IN ACQUE CRISTALLINE E FASTIDIOSI NUOVI INCONTRI ESTIVI (...p.s. per Nicola: incontri esclusivamente femminili ovviamente! ;) ) ... DAI, NON COMPATITEMI ECCESSIVAMENTE CHE TRA UN PO' FARO' RITORNO ALL' AMATA ROUTINE TREVIGIANA! BUONE VACANZE A TUTTI!!!!

passeggiata storica(...cosa è accaduto anna fa in questo stesso giorno?)

05 agosto: Nel 1930 nasce l'astronauta statunitense Neil Armstrong, comandante della missione Apollo 11 e primo uomo a scendere sulla Luna. 06 agosto: Nel 1945, a soli 21 giorni dal Trinity Test fu fatta esplodere la prima bomba atomica in un atto di guerra, colpendo la città di Hiroshima in Giappone. La bomba era del tipo a fissione a uranio 235 e nel corso dei decenni provocò quasi 200 mila morti. Questo venerdì ricorre il 36° Anniversario della liberazione e della riunificazione di Gerusalemme, in conseguenza della Guerra dei Sei Giorni nel giugno 1967. 07 agosto: Nel 1912 il fisico Victor Hess scopre i raggi cosmici durante un'ascensione in pallone. I raggi cosmici sono un flusso di particelle ad alta energia che giunge continuamente dallo spazio interstellare; è formato da elettroni, positroni, protoni e nuclei atomici (particelle alfa, soprattutto, ma pure frammenti atomici di massa molto maggiore). Victor F. Hess vinse il Premio Nobel per la Fisica 1936. 09 agosto: Nel 1945, a soli 3 giorni dall'esplosione sulla città di Hiroshima, fu fatta esplodere la seconda bomba atomica in un atto di guerra, colpendo stavolta la città di Nagasaki in Giappone. La bomba era del tipo a fissione a plutonio e nel corso dei decenni provocò oltre 100 mila morti

04 agosto 2006

QUANDO IL MARCIO...PUZZA!

' Tutti gli articoli alludono al fatto che vieni dalla strada. Ma è proprio così? ' No, non è vero. Ho passato dei periodi in quegli ambienti, più che altro sono situazioni che ho visto e che conosco molto bene. ' Citi la prigione; ci sei stato? ' No, assolutamente, e neppure in orfanotrofio. Ma ho vissuto situazioni difficili frequentando pschiatri, assistenti sociali... ' Psichiatri? ' I miei genitori e i giudici mi ci hanno spedito durante la separazione. Volevano verificare cosa ne pensassi di tutto quello che succedeva intorno a me. Visto che non riuscivo a parlare con mio padre e mia madre, mi mandavano dagli psichiatri che mi facevano domande tipo "Quale dei tuoi genitori preferisci?" o "Che rapporto hai con la masturbazione?". Robe da pazzi! - INTERVISTA TRATTA DA COSMOPOLITAN - LETTERINA A MONDO MARCIO: Caro Mondo Marcio... conoscere situazioni di sofferenza, emarginazione o quant' altro non significa viverle sualla propia pelle e non è quindi lecito passarle per autobiografiche, ti faccio un esempio: è come se io scrivessi una canzone incentrata quasi esclusivamente sul fatto che stò morendo di fame, e propio grazie alle mie sciagure alimentari riscuotessi un certo successo.... sai che figuraccia se venisse fuori che nei miei testi mi spaccio per moribonda esclusivamente perchè ho sentito parlare di persone che realmente muoiono di stenti!... insomma finiamola con il dipingerti come l' Eminem 'de noialtri' cresciuto in mezzo ad una strada nel brox milanese ... quando invece sei l' ennesimo pargolo della milano bene, il cui più grande shock è stato qualche incontro con lo PSICOLOGO ( francamente penso tu abbia fatto qualche piccola confusione con i termini, in simili casi penso che lo PSICOLOGO sia più che sufficiente...non tiriamo in ballo addirittura gli PSICHIATRI... anche se così facendo ci guadagni sicuramente in drammaticità....furbetto!). Inoltre recrimini i tuoi genitori solo per aver cercato di farti superare il trauma della separazione sottoponendoti a qualche seduta? sarebbe stato meglio se ti avessero abbandonato a te stesso?.. forse si, così almeno ti saresti fatto compatire da mezza Italia per un motivo più valido!... comunque carissimo Marcio ( posso chiamarti così, vero? ) hai tutto il mio appoggio!... Con qualche storia strappalacrime sulla tua infanzia disagiata sei riuscito a raggiungere successo e fama! COMPLIMENTONI!

03 agosto 2006

TI AMO! ... MA NON PER SEMPRE!

"Per sempre. Ti amerò per sempre. Conserverò questo ricordo per sempre. Userò questa marca di lucido da scarpe per sempre. Ma de chè?, direbbero i nostri più svegli connazionali della Capitale.Ma chi è che giurerebbe di aver fatto, amato, pensato, tenuto, vissuto una cosa per sempre? Ci vogliono cuori infrangibili e menti di piombo. Cosa può essere per sempre? Vediamo....beh, la Carrà. Direi che ragionevolmente per la Carrà si può azzardare il per sempre. E poi...mhm....beh forse i nei. Quelli si moltiplicano come le macchioline dei dalmata, ma non mi risulta che spariscano. Le gastriti non sono per sempre, i matrimoni meno che mai, le fortune magari. I partiti cambiano, gli indirizzi pure e le mamme imbiancano. No. Nei e Carrà. Stop.Il per sempre è limitativo. E' un macigno. Il mio amico Augusto, portato finalmente all'altare, alla domanda "Vuoi tu prendere la qui presente come tua legittima sposa e prometti di amarla e rispettarla sempre, nella buona e cattiva sorte, in salute e in malattia fino a che morte non vi separi?" rispose: "Ma certo". Non riuscì a dire un sì chiaro e scandito, e si dovette ripetere la formula.Come faccio a dire che ti amerò per sempre? Che ne so...non sono mica Frate Indovino! Magari tra un pò mi trasferisco in Madagascar, tu vuoi rimanere a Pino Torinese e così sarò costretta ad amare un abitante del posto.Amore mio...non c'è niente che sia per sempre, lo dicono anche gli Afterhours. Ti posso giurare che ti amerò più che posso, ma non per sempre. Ecco. Ti amerò a intermittenza. Come fanno tutte le coppie del mondo. Qualche giorno di più, qualcun altro di meno. Qualcuno per niente. E qualche volta mi capiterà di odiarti. Non sarà mai un amore insistente come la pioggia che fa uscire le lumache. Ma sarà un amore vero. E se comunque vuoi che ti dica che ti amerò per sempre, lo farò. Perchè ti amo. Ma non per sempre!" Luciana Littizzetto